Pavia deve restituire 8 milioni, tremano gli altri atenei
Oggi si parla tanto di furbetti del cartellino, pratica ormai consolidata da tempo che non ha mancato di impegnare anche la Corte di Cassazione, da ultimo con la sentenza del 25.5.2016 n. 10842. La vicenda esaminata dalla Corte riguarda il licenziamento per giusta causa intimato nel 2008 da Poste Italiane ad un suo dipendente per aver autorizzato un proprio collega a timbrare il suo badge identificativo al fine di far risultare l’entrata in ufficio alle ore 11.35 ed essersi, invece, effettivamente presentato in ufficio alle ore 12.25.
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Con la circolare n. 92 del 27 maggio 2016 l’Inps ha evidenziato che i livelli di reddito familiare, ai fini della corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare, sono rivalutati annualmente con effetto dal 1° luglio di ciascun anno in misura pari alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, calcolato dall’ISTAT, intervenuta tra l’anno di riferimento dei redditi per la corresponsione dell’assegno e l’anno immediatamente precedente.Il Dipartimento delle politiche per la famiglia con il Comunicato pubblicato sulla G.U. n. 35 del 12.02.2016, ha reso noto che, in base ai calcoli effettuati dall’ISTAT, la variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo tra l’anno 2014 e l’anno 2015 è risultata pari a – 0,1 per cento.
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La pronuncia della Cassazione rende giustizia a chi usa la bici per andare a lavorare. Un impiegato livornese, al termine del proprio turno di lavoro, inforcava la propria bicicletta per far recarsi a casa dove, tra l’altro, lo attendeva la suocera alla quale egli avrebbe dovuto praticare un’iniezione. Durante il tragitto, di circa 500 metri, il lavoratore veniva urtato da un motociclo e, quindi, subiva lesioni. Chiedeva allora il riconoscimento dei diritti connessi ad un infortunio in itinere.
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La fotografia del Forum della Pa: l’età media è salita a 50 anni a causa del mancato ricambio generazionale. Fermi anche gli stipendi. In perdita netta il confronto con i colleghi di Francia e Gran Bretagna. Fallimentari le politiche di mobilità: nel 2014 ha cambiato sede meno dell’uno per mille dei lavoratori. Impiegati pubblici ‘vecchi’ – l’eta media è 50 anni -, sfiduciati, ma economici. I dipendenti pubblici costano sette miliardi in meno dell’anno scorso, 120 miliardi meno che in Francia e 75 miliardi meno che nel Regno Unito. E’ la fotografia dei dipendenti pubblici italiani, messi a confronto con i colleghi francesi e britannici, scattata dalla ricerca presentata in occasione della ventisettesima edizione del Forum della Pubblica amministrazione.
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