
Arturo Maullu – segretario generale CSA della Cisal Università
Il testo della bozza di accordo sui comparti che non è stato sottoscritto da CGU-CISAL, prevede che nell’ormai ex comparto università, caso unico in tutto il pubblico impiego, per effetto dell’applicazione dell’art. 5 punto III della suddetta ipotesi di accordo, le AOU di tipo A che “sarebbero” : Palermo, Messina, Napoli SUN, Napoli Fed. II° e Roma Sapienza confluiscano nel comparto dell’Istruzione e della Ricerca, mentre per effetto dell’applicazione dell’art. 6 le Aziende Ospedaliere Universitarie di tipo B, che sono la maggior parte, confluirebbero tutte nel comparto Sanità.
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Nel regime del lavoro pubblico contrattualizzato, in caso di abusivo ricorso al contratto di lavoro a tempo determinato da parte di una P.A., il dipendente, esclusa la possibilità di conversione del rapporto, ha diritto al risarcimento del danno per l’illegittima precarizzazione nella misura e nei limiti di cui all’art. 32, comma 5, della l. n. 183 del 2010.
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Una soluzione ponte sulla rappresentatività, per dare ai sindacati un tempo definito per aggregarsi e superare anche nei nuovi comparti le soglie di iscritti ed elettori necessarie a sedersi ai tavoli per i rinnovi contrattuali. Sarà questo il meccanismo, accompagnato da criteri chiari per evitare alleanze solo di facciata, che l’Aran metterà sul piatto per superare l’impasse nella ridefinizione della geografia del pubblico impiego necessaria a far partire le trattative per il rinnovo dei contratti nazionali degli statali.
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Arturo Maullu – segretario generale CSA della Cisal Università
Abbiamo lasciato libertà di coscienza ai colleghi e colleghe se aderire o meno alla manifestazione odierna indetta dalla CRUI, mai come in questo caso crediamo legittimo dubitare delle rivoluzioni che partono dall’alto.
Fa ancora più specie il fatto che la “protesta” non si capisce bene contro chi sia rivolta, visto che al governo, il Ministero per l’Università è un incarico ricoperto da un’ex rettore ed il cui direttore generale, sempre del MIUR, è appannaggio di un’ex direttore amministrativo universitario.
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